mercoledì 22 febbraio 2012

Pocho Lavezzi rifiuta paragoni con Diego Maradona



NAPOLI - Ecco un servizio realizzato per l'edizione inglese di Eurosport in occasione della sfida di Champions League tra Napoli e Chelsea, in cui viene raccontato il grande talento dell'attaccante azzurro Ezequiel Lavezzi che rifiuta però paragoni con l'inimitabile Diego Armando Maradona.
Quali sono le caratteristiche tattiche del Napoli? La nostra squadra sfrutta al massimo le qualità della rosa, siamo una formazione che lascia il possesso palla agli avversari per poi cercare ripartenze rapide e micidiali. Questa è la nostra migliore arma.
Dove potete arrivare? Sono molto soddisfatto di quello che abbiamo fatto fino ad ora, ma io sono uno che non si accontenta mai, che ha fame di vittorie, così come il resto della squadra. Vogliamo migliorare e diventare uno dei migliori club in Europa.
In molti a Napoli ti paragonano a Maradona, che ne pensi? Non ho particolari problemi su questo tema, anche se l'unica cosa che mi accosta a Maradona è che entrambi siamo argentini. Lui ha scritto la storia di questo club, tutti sanno cosa ha fatto qui, io provo solamente a fare del mio meglio, ovvero giocare bene a calcio. Non mi preoccupo di questi paragoni, e sopporto benissimo tutta questa pressione perché so benissimo che Maradona è stato, è e sarà sempre una sorta di Dio qui a Napoli. Io sono argentino, come lui certo, ma sono anche un giocatore con caratteristiche diverse; sono un calciatore che si mette completamente a servizio della squadra.
Come hai cominciato a giocare a calcio? Sono nato a Rosario e ho cominciato a giocare lì, poi a 14-15 anni ho cominciato a giocare per una squadra di terza categoria dove sono stato scovato da un osservatore del Genoa che ha comprato il mio cartellino e poi mi ha lasciato in prestito in un club di prima divisione, il San Lorenzo. Sono stato lì per tre stagioni anche dopo che il Genoa mi aveva acquistato, poi lo stesso San Lorenzo ha deciso di riscattare il mio cartellino... poi è arrivato il Napoli che mi ha portato in Europa.
Raccontaci un po' delle tue origini... Vengo da una famiglia umile, con poche possibilità, ma in Argentina ci sono molte storie come le mie. Per questo molti bambini giocano a calcio, sperano di avere fortuna così... come nel mio caso
Come mai El Pocho? E' un soprannome che mi hanno dato da bambino, perché avevo un cane che si chiamava così... e così mi è rimasto il suo soprannome...
Oltre alla Serie A dove ti piacerebbe giocare? Mi piace la Liga spagnola dove ci sono un sacco di calciatori forti, ma anche la Premier League non è niente male. Sono due campionati interessanti, dove ogni calciatore vorrebbe giocare prima o poi. E' il bello del nostro lavoro, ci permette di girare Paesi e scoprire culture differenti. Ad esempio, io non parlo inglese, ma un giorno mi piacerebbe impararlo...
Qual è il tuo modello? Maradona
Qual è il giocatore che ammiri di più? Non ho modelli attuali, ma un calciatore che mi piace sempre guardare alla tv è sicuramente Messi
Chi vince la Champions? Non lo so, spero solamente che il Napoli faccia bene... 

FONTE
NAPOLIMAGAZINE

martedì 21 febbraio 2012

Lavezzi sogna: "Un gol per Tomas"




Che spasso, il Pocho! Dopo il viso corrucciato di Walter Mazzarri, la nuova sala stampa di Castelvolturno accoglie i sorrisi di Ezequiel Lavezzi. Trasmette simpatia: la sua serenità è il simbolo di una squadra pronta per il grande evento, consapevole che stasera vivrà un momento estremamente importante della stagione. «Siamo tranquilli, ma consci del duro compito che ci aspetta », ammette il Pocho. L’alto grado di difficoltà che presenta la sfida con il Chelsea, in ogni modo, non altera per niente il suo giudizio sulla potenzialità dell’avversario: «Noi favoriti? Non credo. Loro hanno una maggiore esperienza internazionale alla quale contrapporremo una fame di vittorie superiore. Ci teniamo tanto ad andare avanti in questa competizione. E se giochiamo alla nostra maniera, allora possiamo davvero fare qualcosa di eccezionale, perché siamo forti. Non dobbiamo cominciare a giocare pensando solo a non prendere gol, sarebbe un errore snaturarci», avverte l’attaccante argentino.
Gol per Thomas - Avrà un motivo in più, Lavezzi, per cercare un gol pesante. In tribuna insieme alla compagna, Yanina Screpante, ci sarà il piccolo Thomas, suo figlio, che trascorrerà un periodo di giorni a Napoli insieme col suo papà. «Non è da me promettere, ma vorrei tanto segnare per dedicare il gol a Thomas», ha confermato il Pocho che a Firenze è ritornato a segnare dopo un periodo lungo di astinenza. «Io m’impegno per il bene della squadra, innanzitutto. Lo so che mi manca il gol,ma la questione la discutete voi della critica e non io. Alla fine segnare mi serve soltanto a ritrovarmi qualche voto più alto nelle pagelle. Ma tanto io i giornali non li leggo...».

Sfida tra Campioni - Ce ne saranno tanti in campo, stasera. Al talento di Drogba, Mata, Therry, Lampard, il Napoli opporrà quello del suo tridente offensivo che è ritornato sui livelli massimali. La doppietta di Cavani ed il gol di Lavezzi, alla Fiorentina, hanno evidenziato i progressi di questi due giocatori che insieme con Hamsik potrebbero spingere il Napoli verso i quarti di finale. «Loro hanno tanti buoni giocatori ed è tutto il Chelsea che dobbiamo temere. Questa squadra merita il massimo rispetto. Per quanto ci riguarda, le ultime due vittorie (Chievo e Fiorentina ndr.) ci hanno restituito la fiducia necessaria per misurarci con i Blues», ha spiegato il Pocho.

Futuro - Quello di Lavezzi desta tanta curiosità: «Di mercato si deve parlare nei tempi giusti. A gennaio ho detto che il Pocho non è sul mercato e non si muoverà da Napoli. Poi Lavezzi l’ha detto tante volte che sta benissimo qui. Però non posso neanche dire che il Pocho rimarrà a vita a Napoli, perché poi se arriva un’offerta importante per il club e per lui stesso, dobbiamo valutarla. Non esiste clausola che tenga senza l’appoggio della società. Adesso pensiamo al Chelsea, poi dopo si vedrà», ha detto Alejandro Mazzoni, il procuratore.
FONTE
NAPOLIMAGAZINE

lunedì 20 febbraio 2012

Lavezzi: "Sono contento di restare a Napoli, sto benissimo ed ho un contratto lungo! Maradona allenatore? Sarebbe bello"




Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a Sky Sport 24 in occasione del lancio del suo sito ufficiale: "La vittoria sul Chievo? E' stato importante tornare a vincere perché ora arrivano partite difficile e importante è stato ritrovare la fiducia per affrontarle. Obiettivo primario Coppa Italia? Sicuramente per il fatto che siamo a un passo dalla finale, ma la verità è che la prima partita che abbiamo è quella con la Fiorentina che deve darci la sicurezza e la fiducia per affrontare la partita con il Chelsea di martedì. Sfida piu' importante della carriera col Chelsea? Non so se della mia carriera ma è sicuramente una delle gare più importanti della stagione, quello senza dubbio". La bella notizia per i tifosi è che non pensa di andar via. Sul sito la vedremo con la maglia del Napoli anche l'anno prossimo? "Sì credo di sì, non so perché mi fai questa domanda. Io sto benissimo a Napoli, ho un contratto ancora lungo e io sono tranquillo qui a Napoli. La Champions? Siamo tranquilli perché sappiamo che è una partita molto importante col Chelsea, che magari segnerà la nostra stagione, però siamo tranquillissimi, abbiamo fiducia in noi e stiamo bene, perché credo che questo gruppo abbia la forza di affrontare queste partite. Sappiamo che possiamo passare il turno. È una squadra forte ma il Napoli deve pensare a fare il suo e non pensare che davanti c'è il Chelsea, noi dobbiamo dimostrare di avere fame e di voler passare". Il terzo posto è un obiettivo ancora possibile? "È possibile, il Napoli deve ritrovare la continuità nei risultati se riusciamo ad avere quello si può pensare di sì, oggi la realtà è che ci manca ancora la continuità". Il rapporto con Mazzarri è sempre lo stesso: "Per niente abbiamo un buon rapporto credo che tutti abbiamo un bel rapporto con il mister, credo che la forza di Mazzarri è come gestisce il gruppo e finora lo sta facendo benissimo. La cosa che gli manca sono i gol: "Sicuramente è una cosa che mi manca però magari il calcio è così, da un momento all'altro cambia, Cavani prima che venisse a Napoli non faceva i gol che fa ora e oggi si dice che è un bomber. La cosa bella del calcio è che cambia tutti i giorni". Sul Corriere dello Sport, Maradona ha detto che gli piacerebbe allenare il Napoli: "Sicuramente se fa l'allenatore è valido, poi penso che può essere una cosa buona per tutto il popolo napoletano, ma oggi il Napoli ha un allenatore che ha trovato un'identità di gioco e che è in crescita poi se in futuro dovesse arrivare Maradona sarebbe una cosa bella per tutta Napoli. Io in passato vicino alla Juve? Non mi risulta".

NAPOLIMAGAZINE

Lavezzi: "Un titolo? Non leggo i giornali", De Laurentiis: "Vogliamo arrivare tra i primi 5"


Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine" alla vigilia della sfida col Chelsea: "Siamo tranquilli, ma non siamo i favoriti. Il Chelsea è forte, non scherziamo. Non pensiamo a prendere o no il gol. Primo gol in Champions? Speriamo, ce la metterò tutta. Siamo molto motivati. Rispettiamo il Blues, sarà una bella battaglia. Più gol sotto porta? So che mi manca qualche gol, ma ne parlate voi. Io non mi metto in discussione. Al massimo cambia che mi mettete uno o due punti in più in pagella. Con due vittorie ritorna la fiducia. Pocho in copertina? Penso al Napoli. Che titolo darei sui giornali? Non lo so, non leggo i giornaliUna dedica a Tomas? Lo spero, se segno lo dedico a lui. Un tatuaggio se superiamo il turno? Vedremo. Lavezzi-Hamsik-Cavani meglio di Sturridge-Drogba-Mata? Lo capiremo solo dopo la partita".
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a "Napoli Magazine" in collegamento telefonico a Castel Volturno: "Il fair play finanziario? Siamo rispettosi dei comandamenti imposti dall'Uefa. Sono entusiasta di aver riportato il Napoli agli Ottavi di Champions League. Ringrazio il mio allenatore, i miei giocatori e la mia squadra. I ragazzi sono concentrati e coesi. La partita si gioca in due.Vedremo il Chelsea, che e' composta da grandi calciatori, in che momento si troverà. Non ci si puo' abbattere dopo due sconfitte e non e' possibile esaltarsi dopo due vittorie. Vogliamo arrivare tra i primi 5".

Antonio PetrazzuoloNapoli Magazine

sabato 4 febbraio 2012

Lavezzi, tanta voglia di sfidare il Milan



Tanta voglia di Milan, il Pocho la cova dentro esattamente da un anno. Sì, un anno fa al "Meazza" si giocava la sfida scudetto Milan-Napoli, fine febbraio. Lavezzi restò a guardare e gli azzurri persero 3-0. Tutta colpa della squalifica per la prova tv, tutta colpa degli sputi con Rosi durante Roma-Napoli. Il club azzurro provò in tutti i modi a riavere l'argentino in tempo utile dopo la decisione del giudice sportivo, tre turni di stop. Nulla da fare, dalla Disciplinare arrivò lo sconto di una sola giornata e Lavezzi, dopo il match con il Brescia al San Paolo, fu costretto a saltare anche la supersfida del "Meazza". Stavolta ce l'ha fatta giusto in tempo. In diffida, ha preso un'ammonizione a Genova (spallata a Mesto all'altezza della panchina rossoblù) e ha saltato la partita contro il Cesena al San Paolo. Giusto in tempo, quindi. Un eventuale giallo contro i romagnoli gli avrebbe fatto saltare il match più atteso, quello contro i rossoneri. Tanta voglia di Milan e tanta voglia di segnare il primo gol ai rossoneri al "Meazza". L'unica rete al Milan l'ha realizzata al San Paolo, quella dell'1-2, una rete spettacolare che riaccese la speranza la stagione scorsa, era l'ottobre 2009, uno dei suol gol più belli in maglia azzurra, insieme a quello realizzato in questo campionato all'Udinese. Niente gol ma sempre ottime prestazioni a Milano, sia contro Milan che contro l'Inter, squadra alla quale ha segnato due gol al "Meazza", belli anche se ininfluenti perchè gli azzurri persero 2-1 e 3-1. Torna il Pocho e si rianima tutto il Napoli, una presenza fondamentale quella dell'argentino: il Pocho dà la carica, punta le difese avversarie, gioca senza paura contro chiunque. Messo ko da un infortunio muscolare contro la Roma è stato costretto a fermarsi un mese, il rientro a Siena: partì dalla panchina e fu mandato in campo nella ripresa. E il suo contributo fu subito importante, si guadagnò il rigore, poi fallito da Cavani. In campo anche contro l'Inter in coppa Italia (fu sostituito e metà ripresa da Pandev) e a Genova, dove diede la spinta per l'assalto finale con il secondo gol azzurro. Lavezzi ha sofferto in tribuna contro il Cesena, si è arrabbiato per il gol annullato a Pandev, il palo di Cavani e le parate da Antonioli. La rabbia da trasformare in energia positiva, in carica agonistica da trasferire in campo contro il Milan. Il Pocho c'è, gli appuntamenti importanti non li fallisce mai, una presenza rassicurante per i compagni, un problema per gli avversari. Uomo assist anche in questa stagione, quattro i passaggi vincenti per i compagni (come Maggio), quattro anche le reti segnate: due al San Paolo e due in trasferta (l'ultima domenica scorsa al "Ferraris" contro il Genoa). Il Pocho prova a riscaldare il Napoli a meno 14 dal Milan, l'anno scorso allo scontro diretto era secondo a tre punti di distanza. Però l'anno scorso non c'era la Champions, vetrina internazionale che ha visto proprio il Pocho tra i grandi protagonisti. Lavezzi, osservato speciale a Milano: piace da morire all'Inter e a Moratti. Non è da escludere che a giugno il club nerazzurro possa sferrare un nuovo assalto per il nazionale argentino. Già nazionale argentino, un'altra bella sfida sarà proprio quella contro il difensore brasiliano del Milan, Thiago Silva, un colosso, tra i migliori per rendimento in campionato e Champions. Una delle possibili chiavi del match sarà proprio il duello tra la stella argentina e quella brasiliana. L'anima del Napoli, questo è il Pocho, il più amato dai tifosi. Ora nella sua testa c'è solo la sfida al Milan, poi penserà alla coppa Italia contro il Siena e più avanti alla supersfida di Champions contro il Chelsea. Febbraio un mese decisivo per il Napoli e adesso più che mai c'è bisogno del miglior Lavezzi. Primo obiettivo, l'assalto ai campioni d'Italia, il Pocho protagonista nella sfida che l'anno scorso valeva lo scudetto e che lui fu costretto a vivere da spettatore. Domani ci sarà e vuole lasciare il segno.

Bruscolotti: "Punto forte su Lavezzi"



E’ il tempo che sfila via, mica i ricordi: e fa niente se ventisei anni se ne sono andati. Milan-Napoli, aprile 1986, la belle epoque, il dominio, il bipolarismo calcistico, un asse, pardon un braccio di ferro: gli scontri tra titani restano ingabbiati nelle pagine di storie del calcio e di quei giorni, di quel dualismo, non se ne ha mai abbastanza. Milan-Napoli, febbraio 2012: un filo rossoneroazzurro lega un quarto di secolo, che oscilla su pale ‘e fierro - un palo di ferro – alias Giuseppe Bruscolotti.
Bruscolotti, scavi nella memoria…
«Non dico di ricordare tutte le mie partite, né tutte le vittorie, anche perché, senza falsa modestia, all’epoca ci è capitato di vincere. Ma un successo a Milano non si dimentica facilmente».
2-1, Maradona e Giordano.
«Erano gli anni in cui Milan e Napoli rappresentavano la vera forza del calcio, in Italia. Sfide memorabili che hanno segnato quell’era straordinaria».
E’ sempre La Partita?
«Una delle partite, come quelle con la Juventus o con l’Inter. Il Napoli è tornato tra le Grandi, peccato abbia perso punti in campionato, ma io li capisco: la Champions toglie energie nervose, ha ragione Mazzarri in questo. Non è facile riuscire a combinare tanti impegni, a riprendersi mentalmente».

La Champions arriverà.
«E dunque, adesso, il Napoli ha la possibilità di abbattere un altro tabù. Nelle ultime stagioni è successo: vittoria a Torino, in casa della Juventus; poi a San Siro, con l’Inter, nell’ottobre scorso. Non è semplice, ma ci può stare».
Di là c’è Ibra.
«Una forza della natura. La punta di diamante. Un uomo che da solo riesce persino a far paura fisica. Sposta l’ago della bilancia, ma si può fermare».
Lei come farebbe?
«Come facevo allora, quando giocavo ovunque, a destra o a sinistra o in mezzo. Senza concedere neanche un millimetro, perché un fuoriclasse del genere non ha bisogno di ulteriori vantaggi, ha già la classe dalla sua. E se gli lasci spazio, sei fregato».
A lei toccava sempre lo stesso…
«Quando si affrontava il Milan, il mio uomo era Donadoni. Ed io andavo sulla zona sinistra del campo. Confronti severi però leali».
Il Napoli ha Cavani…
«Che tecnicamente non ha niente da invidiare a Ibra. Però, la struttura dello svedese è impressionante. Ma il matador ha il gol nel sangue. Su di lui si può contare, sempre. Lui sta lì, poi capita una palla sporca e la mette dentro. L’altra sera, contro il Cesena, ha staccato di testa ed è arrivato in cielo. Peccato, ha preso il palo».
Un anno fa c’era in palio lo scudetto.
«E il Napoli stava per farcela, perché sino all’episodio del rigore, a me gli azzurri erano piaciuti. Poi i rossoneri hanno dilagato e nell’archivio resta il risultato. Ma la prestazione era stata incoraggiante. Io spero solo che non ci sia un altro rigore contro…».
Ripassiamo la lezione: c’era il Napoli di Maradona, poi arrivò Sacchi.
«Che non ha introdotto nulla di clamorosamente inedito, perché la zona vera in Italia è stata quella di Vinicio, nel ‘74, a Napoli. Mi sembra ieri, la sera che andammo in ritiro al Ciocco: arrivammo alle due di notte e il mister ci convocò in una sala. Disse poche parole: da domani si gioca così, perché abbiamo gli uomini giusti per farlo. Dipende soltanto da voi. Se non siete d’accordo, ditelo subito, e io vado via. Fu un’annata strepitosa. Vinicio, che grande uomo, che grande allenatore».
Chi vince, quest’anno?
«Il Milan è forte, ha squadra, allenatore e società, che sta rinnovando un po’ alla volta. Il Napoli è irrimediabilmente distante. Ma la Juve ha un vantaggio: non deve sforzarsi in Coppa. E non è un dettaglio, questo. Alla fine, peserà in maniera decisiva».
L’uomo partita di domani al «Meazza»…
«Vi sorprenderò, perché tutti pensano a Ibra o a Cavani ed io invece punto forte su Lavezzi, che mi fa impazzire. Spero che il Pocho stia bello riposato. Ha le qualità giuste per far male, per diventare protagonista in una gara che lui sente, come tutte quelle importanti. Lavezzi e il Napoli si esaltano in sfide di questo spessore e allora io auguro all’argentino di segnare e di segnare anche il gol decisivo».
FONTE
NAPOLIMAGAZINE 

lunedì 23 gennaio 2012

Napoli: Lavezzi sorride col piccolo Tomas!

NAPOLI - Il ritorno in campo di Ezequiel Lavezzi lascia ben sperare per il futuro. Il "Pocho" e' apparso pienamente ristabilito. Nel frattempo la pagina Facebook "I calciatori del Napoli fuori dal campo", gemellata con "Napoli Magazine", segnala alla nostra redazione una Foto del "Pocho" con il figlio Tomas direttamente dalle sue ultime vacanze natalizie in Argentina.