giovedì 6 ottobre 2011

L'agente di Lavezzi: "La clausola non conta, il Pocho e' felice di stare a Napoli, lo sanno tutti"








A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Alejandro Mazzoni, procuratore di Lavezzi e Campagnaro. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Lavezzi è lo stesso calciatore di sempre. Il calcio è così, ogni tanto le cose vanno bene e a volte vanno male. Credo che il Pocho si stia comportando benissimo durante questo inizio di stagione. Contro il Villarreal ha disputato i primi 25’ in maniera fantastica. Non è ancora al 100% della forma fisica ottimale, ma mentalmente sta bene e si è ben inserito in una squadra che è diventata forte. Ci sono tanti calciatori nel Napoli di grande livello. Sono anche il procuratore di Campagnaro che sta disputando una stagione spettacolare. Mi sta piacendo anche tanto Gargano per cui credo che il Napoli sia diventato davvero forte. Credo che tutti i calciatori, compiuti i 26 anni, comincino a dare il meglio di sè. Il Pocho quindi, ha raggiunto una certa maturazione. Lavezzi è sereno e credo che il Napoli abbia tutte le carte in regola per disputare una stagione importante. Non parlo di scudetto perché dopo poche partite disputate mi sembra prematuro. La stagione è lunga, possono capitare degli infortuni però oggi il Napoli èforte anche a livello Europeo. La clausola di Lavezzi? Quella clausola non la inserì Marino, parlammo direttamente con il vecchio presidente azzurro. De Laurentiis ritiene sbagliata questa politica ma, nel caso fosse arrivata un’offerta pari alla clausola, allora ne avremmo parlato e avremmo deciso di comune accordo. Anche perché non è detto che di fronte ad un'offerta, il Pocho avrebbe accettatoCancellare questa clausola? Sento spesso il presidente De Laurentiis e mai mi ha chiesto di eliminare la clausola. Il patron azzurro sa come gestire le situazioni e non credo si disperi per questa clausola inserita nel contratto del mio assistito. Se lo Zenit è interessato a Lavezzi? Credo che quest’estate lo Zenit abbia presentato un’offerta direttamente al Napoli che invece non voleva assolutamente privarsi del Pocho. Lavezzi sta benissimo a Napoli e questo lo sanno tutti anche perché credo lo dimostri sempre, ma il calcio è come la vita e quindi non si può prevedere nulla. Credo che il Pocho dimostri in campo quello che sente per Napoli così come la città dimostra sempre il suo affetto nei confronti del mio assistito. Ad oggi posso dire che Lavezzi resterà in azzurropoi in futuro è possibile che il Pocho vada a giocare altrove perché nella vita tutto è possibile. Lavezzi conosce il carattere dei napoletani ed ha imparato ad accettarlo. Spesso va a Milano perché lì si può muovere con più tranquillità, ma questo c’entra con la sua vita privata, non con il gioco del calcio. Il Pocho è tranquillo anche dopo la mancata convocazione dell’Argentina perché la società si trova in un processo di cambiamento poiché durante l’anno la Nazionale ha già sostituito tre allenatori. Credo che Campagnaro sia uno dei difensori più forti in Italia. Ma bisogna rispettare anche il parere di Prandelli che evidentemente non lo vede ben inserito in un contesto di gruppo già formato. Fernandez e Fideleff sono due giovani di prospettiva. Il Napoli cerca di costruire una squadra forte nel tempo per cui necessita di questi giocatori giovani, quali Chavez. Quest’ultimo poi, ha bisogno di adattarsi al calcio italiano. La qualità tecnica di Fideleff, Fernandez e Chavez è indiscussa poi sarà il campo a parlare per loro, ma sono certo che con Mazzarri saprà far maturare anche questi giovani”.

FONTE
NAPOLIMAGAZINE

Il tatuatore di Lavezzi: "Non vede l'ora di vincere col Napoli per tatuare, magari, uno scudetto!"




A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gaetano Mingione, tatuatore di Lavezzi. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Il Pocho ha sicuramente più di 23 tatuaggi, attualmente ne avrà 40 o 50. Quasi tutti i tatuaggi del Pocho li ho dipinti io sul suo corpo. Tutti quindi tranne la pistola, il tribale che ha sul braccio, poi coperto, e il simbolo della sua prima squadra. L’ultimo tatuaggio in ordine di apparizione è la stella tatuata sul fianco e dedicata a Janina, la sua ragazza. Il Poco vuole immortalare ogni evento della sua vita, infatti non vede l’ora di vincere qualcosa col Napoli per tatuare magari uno scudetto. Lavezzi è molto legato a Thomas, suo figlio. È quello infatti il tatuaggio a cui tiene di più. Nei momenti peggiori della sua vita o in quelli più esaltanti, ama farsi dipingere il corpo per immortalarli”.
FONTE
NAPOLIMAGAZINE

Lavezzi: "Provo a fare piu' gol"




NAPOLI - Quanto sia maturato, professionalmente ed umanamente, se ne sono accorti anche i tifosi del Napoli, oltre ai compagni di squadra, Mazzarri, gli avversari. Lavezzi ha trovato l'autostima giusta e la convinzione di poter fare da leader in questo gruppo dove sudamericani ed italiani hanno raggiunto una sintonia straordinaria. Se a San Siro cantavano 'Pocho-Pocho' al momento della sostituzione è stato perchè avevano apprezzato la tenacia con cui l'attaccante di Villa Gobernador Galvez si era battuto contro Zanetti, Samuel e Cambiasso, suoi connazionali. Non solo, Lavezzi aveva anche fornito l'assist a Maggio per il gol del due a zero. Il secondo consecutivo dopo quello regalato ad Hamsik con il Villarreal. Ed aveva allungato spesso la squadra ad ogni ripartenza. Insomma, un elemento fondamente in quel tre a zero già passato alla storia per aver sfatato un tabù che resisteva da diciassette anni.
Assist, rigori procurati, dribbling ubriacanti e devastanti. Questo è oggi Ezequiel Lavezzi, un attaccante che a ventisei anni si trova nel pieno della consacrazione tecnica. E' da questo momento in poi che i calciatori sprigionano in pieno le loro qualità tecniche . 'Io a vita nel Napoli? Non si può dire. Specie nel calcio, nessuno può prevedere cosa accadrà in futuro ' . I napoletani ne hanno apprezzato anche la sincerità. Il Pocho non sa mentire. Oggi si sente più che coinvolto nel progetto Napoli. Si sente parte integrante. E farà di tutto per trascinare la squadra sempre più su in campionato ed avanti in Champions League. Ma domani, chissà. Perchè mentire, poi? Perchè pregiudicarsi il futuro impegnandosi con dichiarazioni non sincere? Dopo sei campionati disputati con la stessa maglia è legittimo aspirare a qualcosa di diverso, scoprire nuove realtà, cercare anche di guadagnare di più. I tifosi hanno capito e giustificato. Per loro, resta sempre il Pocho, un giocatore che fin dal primo momento ha sposato la causa e mostrato senso di appartenenza.
IL CALCIATORE - Anche lui sa che un attaccante viene valutato in base ai gol che realizza. Lavezzi non ne fa tanti. Mai arrivato in doppia cifra da quando gioca nel Napoli: 8 al primo anno; 7 al secondo; 8 al terzo; 8 nella passata stagione. Eppure non se ne crea un problema. 'Mandare in gol un compagno è altrettanto gratificante. Purchè vinca la squadra. Proverò a segnare qualche rete in più' , disse alla vigilia della sfida con il Villarreal di Pepito Rossi e Nillmar, quest'ultimo costretto ad un lungo stop per infortunio. Ma Lavezzi di gol ne ha già segnato uno. A Cesena. Di astuzia e rapidità. Poi ha disputato una gran partita a Manchester (sfiorando la marcatura). Quindi ha sfiancato la difesa del Milan tramortita dalla tripletta di Cavani. Inoltre ha fornito un assist decisivo e procurato un rigore contro il Villarreal. Infine, il secondo servizio vincente con l'Inter. Tutto questo trascinandosi un fastidioso malessere al calcagno destro. Per questo, la sosta servirà per farlo guarire. Ieri gli è stato risparmiato il campo. Solo piscina. E non calzerà scarpette da gioco fino all'inizio della settimana prossima. Fa niente che ha dovuto saltare la Nazionale. Anzi, gli ha trasmesso solo la carica per fare ancora meglio con il Napoli.
L'UOMO - Ha trovato stabilità anche nei sentimenti. Va a gonfie vele il rapporto con Yanina Screpante, architetto e modella. E con il piccolo Tomas, 5 anni, c'è possibilità di vederlo e coccolarlo seppure a periodi. Oggi Lavezzi fa sognare i napoletani che l'hanno visto maturare e diventare un giocatore determinante sotto i loro occhi. Lo vedono come un proprio figlio e i figli sono (e resterenno), 'piezze ‘e core' , diceva Eduardo De Filippo.
FONTE
CORRIERE DELLO SPORT