lunedì 31 gennaio 2011

Lavezzi: "Insegnero' io l'italiano a Ruiz"


Arrivato al centro sportivo di Castelvolturno, Ezequiel Lavezzi è stato 'fermato' dal solito gruppetto di tifosi. Proprio mentre la conferenza stampa di presentazione di Ruiz stava per cominciare, il Pocho ha rilasciato un paio di battute sul nuovo acquisto: 'E' forte e viene a giocare in una grande squadra. Non parla l'italiano? Glielo insegno io, non c'è problema',afferma il Pocho sorridendo, e 'sgommando' a bordo della sua Ferrari.

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NAPOLIMAGAZINE

Lavezzi: "Ottimo rapporto con Cavani"


Alejandro Mazzoni, procuratore di Ezequiel Lavezzi, è intervenuto ai microfoni di SKY Sport 24 ed ha7 dichiarato: “Il Pocho non è geloso di Cavani, anzi, è felicissimo di avere un giocatore di quel calibro al suo fianco, uno che segna con una facilità disarmante. Fuori dal campo sono amici, hanno un ottimo rapporto, il blocco sudamericano è una delle chiavi del successo degli azzurri. Lavezzi è nel miglior momento da quando è in Italia. Il rigore sbagliato? Sì, peccato, ma tutto fa crescere, è qualcosa che ha fatto maturare il Pocho, la prestazione contro la Sampdoria lo dimostra. Lui vuole rimanere a Napoli, sta benissimo qui“.

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NAPOLIMAGAZINE

giovedì 27 gennaio 2011

Mazzarri: "Strameritavamo il passaggio del turno, Lavezzi era affranto, decisivi gli errori arbitrali"


Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "E' mancata la fortuna. Escluso il tiro di Cambiasso, non ricordo grandi azioni dell'Inter. Con il cuore abbiamo giocato una grande gara. Come dice Leonardo, alla fine conta passare il turno. Ci sono stati degli errori della terna arbitrale, come l'espulsione di chi ha abbattuto Maggio. Nel dubbio, sul gol di Cavani, non si alza la bandierina e invece l'hanno alzata. Quel gol avrebbe spianato la partita. Accettiamo l'eliminazione e speriamo di essere piu' fortunati dalla prossima gara con la Sampdoria. A San Siro abbiamo meritato la sconfitta, al San Paolo meritavamo di vincere. C'e' rabbia, ma non temo contraccolpi psicologici. Ringrazio il pubblico. Nei 120 minuti il Napoli avrebbe meritato di vincere e mi sarei aspettato un'ammissione del genere da Leonardo, ma non voglio fare polemiche. Lucarelli? Siamo scesi in campo con Hamsik, Cavani e Lavezzi. Il "Pocho" era affranto. I rigori sono una lotteria. Do ragione a Leonardo quando dice che i supplementari andrebbero aboliti. Hamsik ha avuto due grandi occasioni. Sembrava scritto che dovesse passare il turno l'Inter. Ogni volta ci chiamavano il fallo tattico. L'Inter ha impedito il nostro solito gioco. Il primo tempo era equilibrato, per il secondo tempo strameritavamo di vincere".

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Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine

Lavezzi spezza il sogno del San Paolo


Lavezzi spezza il sogno del San Paolo. Un rigore altissimo e il Napoli saluta la Coppa Italia. Stesso copione del 1997, stavolta – però – l’epilogo è diverso. Inter glaciale dagli undici metri, il Pocho no. Gli azzurri escono, comunque, a testa alta. C’è solo qualche rammarico per le occasioni sprecate, per il resto è sfida vera.

Mazzarri ha imparato la lezione del 6 gennaio. Befana amara a San Siro: strapotere nerazzurro centrocampo e Napoli che affonda con merito. Ecco perché l’abito tattico è più abbottonato del solito. Hamsik e Lavezzi s’abbassano spesso in mediana per evitare l’inferiorità numerica. L’input tattico è semplice: recupero palla e ripartenza immediata. L’Inter, dal canto suo, non si scompone. Corazzata solida ed esperta che sfrutta l’abilità nel palleggio di Cambiasso e Thiago Motta. Eto’o e Pandev si allargano per favorire l’inserimento centrale di Stankovic. Ma prevale l’equilibrio.

Il Napoli prova a prenderlo a spallate al 12’. Lavezzi aumenta i giri del motore, serve Dossena che cerca Cavani, pronto al tap-in vincente. Tutto molto bello, se non fosse per il fuorigioco segnalato dall’assistente Banchi. La risposta nerazzurra è consegnata in bello stile da Stankovic. Due sussulti ma si ritorna presto nel binario del tatticismo. Gli azzurri, poi, sbagliano troppo nella costruzione e vivono solo di fiammate. Quella giusta sembra arrivare al 38’. Cavani recupera palla su Stankovic e lancia Lavezzi nello spazio.

Zanetti prova a contrastare il connazionale, stavolta – però – il Pocho ignora il Matador e spreca tutto con una conclusione debole. L’Inter reagisce immediatamente e per poco non confeziona il colpaccio. Maicon spinge a destra, calibra per Cambiasso, lasciato solo in area. L’argentino calcia a botta sicura, il balzo di De Sanctis è prodigioso e con l’aiuto della traversa sventa il pericolo. I quarantacinquemila del San Paolo tirano un sospiro di sollievo ma auspicano un’intraprendenza maggiore nella ripresa. Mazzarri prova ad accontentarli e avanza leggermente Lavezzi con Hamsik più propenso al lavoro di copertura.

La manovra resta asfittica perché non si riesce a sfondare sulle corsie esterne. Maggio è più volenteroso di Dossena (intimorito da Maicon e poco propositivo), il muro di Chivu – però – è abbastanza invalicabile. La confusione nell’impostazione fa il resto tanto che il Napoli non riesce a distendersi. L’ingresso di Zuniga (per Dossena) va interpretata proprio in questo senso. Non è certo un caso, infatti, che il primo sussulto arrivi addirittura al 32’ : Cannavaro sceglie il petto anziché la testa sul taglio di Gargano e Castellazzi neutralizza senza problemi.

La vera occasione è di Hamsik: lo slovacco sfrutta un’accelerazione del Pocho, ci prova due volte, ma Castellazzi e Ranocchia salvano il risultato. Sfortunato pure Pazienza: colpo di testa sull’esterno che non evita i supplementari. Il Napoli preme il piede sull’acceleratore e per poco non passa con Lavezzi che spara addosso a Castellazzi da dentro l’area al 10’. Cavani e Zuniga ci provano, Ranocchia ha il match-ball ma spreca. Rigori. Il Pocho sbaglia, l’Inter fa cinque su cinque e va avanti. Il San Paolo applaude, ma il retrogusto è amarissimo.

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martedì 25 gennaio 2011

Lavezzi e Cavani, il tango del gol


CASTELVOLTURNO – Se la ridono i due compari: il Pocho Lavezzi e il Matador Cavani a braccetto in azzurro, tra le grandi coppie dei bomber del campionato. In due hanno infilato per 19 volte le porte avversarie, 14 i gol dell’uruguagio – alle spalle solo di Di Natale a quota 15 nella classifica dei cannonieri – e 5 le reti dell’argentino, specializzato negli assist piuttosto che nei gol, anche se quello segnato al Bari ricalca le giocate di Maradona, il più grande di tutti. Domenica il Pocho l’ha fatta grossa davvero, andando a rete con un incredibile colpo di tacco e splendido nell’invitare al gol il suo socio Cavani, per il due a zero che ha chiuso la partita e steso la squadra di Ventura. Due gol sudamericani, invenzioni e sincronismi che hanno ricordato un tango argentino, per riportare tra l’altro il Napoli al secondo posto, serviti così per proporre la candidatura della squadra del cuore nel ruolo di team anti-Milan. Ed è soprattutto sui gol del tandem Cavani-Lavezzi che punta Mazzarri nella sfida alle grandi di serie A.
D’amore e d’accordo i due sudamericani che con le loro giocate in tandem hanno risolto diverse partite, all’ultimo momento. D’altronde, la concorrenza tra i bomber li stimola e li stuzzica: la compagnia è qualificata, composta da altri tandem di altissimo livello. Ibraimovich e Pato, ad esempio, senza dimenticare Di Natale e Sanchez, tanto per citare alcune delle altre coppie-gol. I giochi in campionato saranno proprio loro a deciderli, mentre domani sera al S. Paolo il Matador e il Pocho possono dare vita ad una nuova Notte Magica contro l’Inter, per volare nelle semifinali di Coppa Italia, vendicando la sconfitta di San Siro subita nel giorno della Befana. Il Pocho ha il piede caldo: «La mia gioia è giocare per la squadra. Dobbiamo continuare così come stiamo facendo. Con Cavani è tutto okay e quando segna sono contento per lui e per il Napoli». E intanto si gode la convocazione con l’Argentina (anche Sosa in rosa), per la sfida del 9 febbraio a Ginevra, contro il Portogallo. Così come il Matador, ieri premiato agli Oscar del calcio di Milano con il Fan Award (calciatore rivelazione), e che non ha paura di pronunciare la parola scudetto: «Non ci poniamo limiti, alla fine vedremo chi vincerà il campionato».
Mazzarri ne è strafelice, naturalmente. Il tandem azzurro snocciola gol sui ritmi dei due sudamericani, ma senza dimenticare un altro bomber: Marek Hamsik, capocannoniere del Napoli da tre stagioni consecutive, quest’anno a quota sette. Scusate, ma non è affatto poco. Basta fare due conti tra i cannonieri: quello del Napoli è il miglior tridente di serie A, con i suoi 26 gol; solo il milan tiene il passo degli azzurri, con gente come Ibra, Pato e Robinho. Scusate se è poco.

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lunedì 24 gennaio 2011

Lavezzi: "La tattica mi annoiava"


Dopo la vittoria del suo Napoli a Bari, Ezequiel Lavezzi ha parlato ai microfoni della trasmissione "La vuelta olimpica" di Radio Belgrano di Buenos Aires. Fra le cose più interessanti dette dal Pocho, una considerazione sulla tattica e sull'importanza ch riveste quest'ultima in Italia: "Come si lavora qui sulla tattica non si lavora da nessun altra parte. E' la prima volta che ho la sensazione di apprendere di tattica, in passato è sempre stata una cosa che mi annoiava". Poi, sul livello di gioco nel campionato italiano: "La squadra che gioca meglio è l'Udinese, poi Inter e Milan. Noi speriamo di avvicinarci".

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NAPOLIMAGAZINE

domenica 23 gennaio 2011

Pizza all'autogrill per Lavezzi e Campagnaro


Nel viaggio di ritorno, da Bari a Napoli, la squadra ha fatto una sosta all'autogrill. Nella Foto realizzata da Pietro Mosca, ecco il "Pocho" Ezequiel Lavezzi, insieme ad Hugo Armando Campagnaro, mentre gusta una pizza.

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NAPOLIMAGAZINE

Lavezzi e Cavani fanno volare il Napoli


NAPOLI - Gli azzurri colpiscono ancora in trasferta. Con un gol per tempo, prima Lavezzi e poi Cavani, il Napoli vola al secondo posto in testa alla classifica all'inseguimento del Milan capolista. Una partita giocata con giudizio, senza scoprirsi molto ma colpendo al momento giusto. E il merito è stato soprattutto di Lavezzi che ha fatto tremare la difesa barese, segnando il gol del vantaggio e offrendo su un piatto d'argento il raddoppio a Cavani. il Pocho, a fine gara, gioisce ma non esulta: "Calma, dobbiamo andare avanti così con tranquillità. Segnare è bello ma è certamente è più importante conquistare i tre punti". Esultano anche i tifosi azzurri, tantissimi anche a Bari. Sognano ma aspettano i rinforzi da De Laurentiis per continuare a sognare non solo in campionatio ma anche in Europa League e in Coppa Italia. Sì, perché questo Napoli è in piena corsa in tutte e tre le competizioni a dimostrazione della sua grande forza di gruppo. Mercoledì sera alle 20,45 arriva l'Inter nell'andata dei quarti di finale del trofeo tricolore e al San Paolo ci sarà un altro pienone che significa ltro incasso da favola per le casse del Napoli.

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IL ROMA

Lavezzi pasticciere per i bimbi

"Napoli Magazine" vi propone le Foto del Po
cho, Ezequiel Lavezzi, che nella sua visita di fine dicembre ha preparato biscotti di Natale per i bambini dell'Ansur, un'organizzazione da lui fondata in Argentina.

Lavezzi: "La 10? Non ci penso. Noi siamo li' e ci crediamo"


Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli ed uomo partita Sky, ha rilasciato alcune dichiarazioni. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "La maglia numero 10? Voglio chiarire subito. Era soltanto una confidenza che ho raccontato, dopo aver parlato con Diego. Non penso alla maglia numero 10. E' stato importante vincere. L'esultanza? E' un balletto che faccio per scherzare con Zuniga. Il Napoli continua a crescere e, ad ogni partita, diventa piu' squadra. Il Milan? Aspettiamo che chi e' sopra di noi perda qualche punto".

Antonio Petrazzuolo
Napoli Magazine

venerdì 14 gennaio 2011

Maradona chiama Lavezzi: "Prendi la numero 10"


Prima un'inevitabile ritrosia a rispondere alla domanda di Massimo Ugolini, giornalista di Sky, quindi l'ammissione: "Ci siamo sentiti pochi giorni fa al telefono con Maradona. Lui mi ha detto di giocare con la maglia numero 10 del Napoli". Così Ezequiel Lavezzi in una lunga intervista concessa alla pay tv satellitare nella quale ha spaziato su vari temi. Tra questi anche il rapporto con Edinson Cavani, cui perlatro quest'anno ha ceduto la maglia numero 7: "Si parla molto dell'uruguaiano, è vero - dice Lavezzi - ma io non sono geloso. Lui è molto bravo, è un professionista grandissimo e si mette al servizio della squadra. Si merita tutto quanto sta ricevendo". E per quanto riguarda la maglia numero dieci di Maradona? "Io non ho paura a indossarla, ma è una decisione della società". Che ritirò la maglia del fenomeno argentino nel 2000.

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NAPOLIMAGAINE

Breve Intervista rilasciata da Ezequiel Lavezzi ai Microfono di SKY

giovedì 13 gennaio 2011

Ag. di Lavezzi: "Il suo sogno e' vincere qualcosa di importante a Napoli"


A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Alejandro Mazzoni, procuratore di Lavezzi. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “C’è un’ottima sintonia tra Lavezzi e Cavani. Ma adesso tutto il Napoli sta bene, c’è un gruppo unito e i calciatori si aiutano a vicenda. Domenica sono stato allo stadio e devo dire che ho visto una squadra veramente forte, cresciuta e sicura della propria forza. Lavezzi non pensa a segnare, è altruista, l’ha dimostrato anche domenica al San Paolo nel match contro la Juventus dove ha rinunciato a segnare passando la palla a Cavani. Questo è un aspetto veramente positivo per tutti e due gli attaccanti, perché c’è feeling, si cercano sempre e spesso si trovano. Si è formato proprio un bel connubio. Cavani è un calciatore eccezionale, sta facendo benissimo a Napoli, insieme a Lavezzi e ad Hamsik. In Argentina si parla molto di Napoli. Per noi argentini Napoli è una piazza importante, e giocarci è un’emozione particolare. In tanti fanno il tifo per la squadra di Mazzarri. I calciatori non parlano di scudetto, parlano di fare bene in ogni partita e andare avanti sempre giorno dopo giorno, perché i conti si fanno alla fine. Napoli è una squadra forte, ma ce ne sono tante in Italia come la Roma, il Milan e l’Inter. Il Napoli deve migliorare ogni anno come sta facendo, deve crescere come società e come rosa. Fernandez è un calciatore importante in prospettiva, credo che possa diventare un ottimo giocatore, però deve imparare il calcio italiano. Sarà necessario aspettarlo perché il calcio italiano è diverso da quello argentino. È un ragazzo forte, intelligente, ed è bravo anche di testa.Il Pocho sta molto bene a Napoli, non bisogna pensarlo lontano da questa piazza meravigliosa. Il suo unico pensiero è quello di fare bene nella squadra azzurra e cercare di ringraziare sempre i tifosi, che lo sostengono con calore. Napoli per il Pocho è come se fosse la sua seconda casa perché si sente amato. Poi in futuro tutto può succedere.Lavezzi adora la città di Napoli e gli piacerebbe andare qualche volta anche al cinema o in luoghi diversi dallo stesso ristorante in cui regolarmente cena, insomma vorrebbe fare le cose di tutti i ragazzi di 25 anni. Però sa che i tifosi gli vogliono bene e che il popolo napoletano è molto caldo, proprio come noi argentini e spesso dimostra il suo affetto in modo eccessivo. Questa realtà fa parte del calcio italiano e, nonostante le rinunce, a Lavezzi sta bene così. Il sogno del Pocho è vincere qualcosa a Napoli, ed è convinto che prima o poi questo accadrà. Oggi pensa solo a lavorare duro, perché con il lavoro le soddisfazioni arriveranno”.

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Rosa Petrazzuolo
Napoli Magazine

Lavezzi: "Cavani? Ci ha davvero sorpreso"


È la settimana di Cavani. E non potrebbe essere altrimenti dopo la tripletta che ha steso la Juve domenica sera. Anche il suo compagno di reparto, Ezequiel Lavezzi, parla del bomber uruguaiano: «In realtà tutti quanti non se lo aspettavano così forte - dice ai microfoni di Sky Sport - È un professionista e si mette a disposizione della squadra e fa un sacrificio grandissimo. Se lo merita. Non sono geloso, è giusto che ci sia tanto affetto per lui. Oggi il Napoli deve approfittare del suo momento, se lui fa bene anche la squadra ne beneficia».

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NAPOLIMAGAZINE

mercoledì 5 gennaio 2011

Mazzarri: "Contro l'Inter non firmo per il pareggio. Lavezzi dovrebbe giocare dall'inizio"


Castelvolturno - Walter Mazzarri parla alla vigilia della sfida con l’Inter: “Abbiamo già dimostrato che questa squadra è cresciuta tanto a livello di mentalità. Tanti gli ostacoli superati, anche il turno in Europe League. Al di là di quello che succederà con Inter e Juventus, il processo di crescita c’è stato. Se poi riuscissimo a chiudere il girone d’andata con qualcosa d’importante, saremmo ancora più avanti rispetto a quello che ci eravamo prefissati. Io penso soprattutto alle prestazioni”. Sulla panchina dell’Inter debutta Leonardo: “Ho avuto il piacere di conoscerlo e ho apprezzato l’intelligenza dell’uomo. E’ un giovane, lo stimo tanto, sta in quest’ambiente al meglio e si fa apprezzare da tutti. I giocatori lo hanno accolto nel migliore dei modi. La spinta psicologica è importante e non dimentichiamo che l’Inter ha appena vinto il Mondiale per Club. L’ostacolo sarà difficilissimo, hanno recuperato giocatori importanti”. C’è un’incognita in più: “Vedremo cosa proporrà Leonardo. I meccanismi difensivi per noi sono fondamentali per la nostra manovra offensiva. Non sappiamo cosa farà, sicuramente avrà introdotto qualche novità. Vedremo se stravolgerà tutto oppure se farà un compromesso rispetto al passato. Sono convinto che si farà consigliare anche un po’ dai senatori per trovare l’assetto giusto. L’Inter ha una rosa di fenomeni, i giocatori possono risolvere sempre la partita da soli. La nostra identità è abbastanza precisa”. Il Napoli è pronto: “Siamo una squadra in salute, felice e contenta di quello che ha fatto. L’unica variabile è la sosta lunga e magari tutti gli elogi possono inconsciamente creare problemi. Noi non dobbiamo mai perdere la nostra umiltà, io e i miei collaboratori lavoriamo su questo aspetto”. Lavezzi dovrebbe partire titolare: “Dovrebbe giocare dall’inizio. Non lo tengo in panchina, lo verifico anche oggi. Siamo abbastanza camaleontici, lui e Cavani possono scambiarsi la posizione di prima punta. Dobbiamo essere coscienti della nostra forza e fare sempre il nostro gioco quando siamo in possesso palla. Sono sedici anni che non facciamo un risultato positivo con l’Inter, essere qui per giocarsela è già un grande traguardo”. Possibile la conferma di Grava in difesa: “E’ un co-titolarissimo, con il Lecce è stato decisivo, ha salvato un gol prima della prodezza di Cavani. Voglio fare un elogio perché se lo merita. Non ho ancora deciso, è uno dei dubbi che ho nel reparto arretrato. Ho l’imbarazzo della scelta e questo aspetto mi piace molto”. Gennaio è anche il mese del mercato: “Non credo che le partite con Inter e Juve siano decisive per il mercato. Non cambia molto lo scenario, sono sempre sei punti in palio e questo campionato ha dimostrato che si possono sempre recuperare. Abbiamo già 33 punti e siamo oltre le migliori aspettative di inizio stagione”. I tifosi hanno entusiasmo: “Ma sono anche molto intelligenti, hanno capito che stiamo facendo qualcosa di straordinario, noi ovviamente non ci accontentiamo mai e speriamo di fare di più. Siamo una bella realtà e abbiamo bruciato le tappe. Il pareggio? Non firmo mai per un pari alla vigilia della partita, dobbiamo giocarcela con tutti e spero di ritrovare l’atteggiamento della mia squadra”. Arbitrerà Rocchi: “Ho fiducia in lui, mi auguro che applichi il regolamento senza alcun tipo di problema. Comunque è una garanzia”. Chiusura sulle dichiarazioni di Donadoni che ha criticato fortemente Mazzarri: “E’ un mondo dove gravitano tante persone. Ci sono professionisti di spessore. Dico che questo Napoli comincia ad essere temuto, i nemici sono venuti allo scoperto. Non conosco personalmente Donadoni e possiamo valutarci solo da un punto di vista professionale. Sono state dette tante menzogne: quando sono arrivato, ho pensato al lavoro della mia squadra. Non ho mai criticato il suo operato. Ma a livello personale, non prendo lezioni da nessuno e non mi sento inferiore – a livello di spessore umano – a nessuno, figuriamoci a Donadoni. Io più esperto di Guardiola? Ho grande rispetto del professionista. L’esperienza – però - è un dato di fatto e sono da tanto nel mondo del calcio. Ho detto solo questo. L’importante è non strumentalizzare certe cose per colpire il Napoli. Evidentemente facciamo paura e io sono soddisfatto. Il difficile viene adesso, i fucili sono puntati da tutte le parti, a me fa piacere, io mi sto divertendo e spero che la squadra capisca questo spirito”. Parole che fanno rima con Mourinho: “Ho detto che non voglio somigliare nessuno. L’allenatore è un artista che studia il suo progetto tattico”.

I convocati: De Sanctis, Iezzo, Aronica, Cannavaro, Campagnaro, Dossena, Grava, Santacroce, Gargano, Hamsik, Maggio, Pazienza, Sosa, Vitale, Zuniga, Yebda, Cavani, Dumitru, Lavezzi.

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Lavezzi dopo un mese ritrova il suo tridente


CASTELVOLTURNO – C’è Lavezzi e Mazzarri trova il sorriso tra le ansie e le tensioni della vigilia anti-Inter (ieri pomeriggio allenamento a porte chiuse). Con il Pocho nel Tridente aumentano le certezze del tecnico e della squadra azzurra. L’argentino di nuovo in prima linea accanto al Matador Cavani e ad Hamsik, ha determinato nell’ambiente e nel gruppo un maggiore ottimismo ai fini della trasferta milanese contro i nerazzurri, stimolati dall’arrivo del nuovo tecnico Leonardo. La voglia matta di Lavezzi – recuperato dall’infortunio alla caviglia, subito durante il match con il Palermo – è emersa durante gli allenamenti di preparazione alla sfida con l’Inter, dopo il suo ritorno dal Sudamerica: il Pocho insomma scalpita ed in virtù del gol straordinario segnato nella scorsa stagione al team allora guidato da Mourinho, intende migliorare il suo bottino di reti, fermo a quota quattro. Ha saltato il match di Marassi con il Genoa, quello con la Steaua e la partita contro il Lecce al San Paolo. Adesso ha la smania addosso, mentre Mazzarri confida anche sulla prestazione complessiva dei Titolarissimi: tornano in linea pure Cannavaro e Aronica, dopo la squalifica, mentre Grava sembra aver vinto la concorrenza con Campagnaro per la maglia di centro-destra del reparto arretrato dove serve un difensore veloce per far fronte a Pandev e a Milito, che spesso produce le sue accelerate in quella zona.

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NAPOLIMAGAZINE

Napoli: Lavezzi c'e' tra i 19 convocati


Seduta pomeridiana per il Napoli a Castelvolturno. Gli azzurri preparano il match di domani, giovedì 6 gennaio, con l'Inter, posticipo della penultima giornata di Serie A a San Siro (ore 20,45). Lavoro atletico in avvio e allenamento tecnico tattico. Chiusura con partitella in famiglia. I convocati: De Sanctis, Iezzo, Aronica, Cannavaro, Campagnaro, Dossena, Grava, Santacroce, Gargano, Hamsik, Maggio, Pazienza, Sosa, Vitale, Zuniga, Yebda, Cavani, Dumitru, Lavezzi.

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NAPOLIMAGAZINE

Napoli: dubbio "Pocho"


Milano, il fascino di San Siro, l'occasione di segnare un altro gol all'Inter, magari cercando di portare via anche un risultato positivo questa volta. Ezequiel Lavezzi non salterebbe la partita di giovedì sera nemmeno per tutto l'oro del mondo. Ma tant'è: bisogna far di conto anche in questo caso, e mettere nel calderone anche la sfida alla Juventus, che cadrà solo 72 ore dopo quella del Meazza. Cosa fare allora? Dubbio amletico. La caviglia del pocho sta rispondendo bene alle sollecitazioni di questi giorni, ma bisogna considerare ogni minimo fattore. La possibilità di una ricaduta potrebbe essere acuita anche dal freddo polare che cingerà il capoluogo lombardo giovedì sera. Un campo mai in perfette condizioni, peggiorato dalle intemperanze climatiche: potenzialmente una trappola per muscoli e articolazioni. Ecco dunque spiegato il colloquio avuto ieri tra Mazzarri e Lavezzi. Il tecnico vuol vederci chiaro, capire se la voglia matta dell'attaccante argentino può essere controproducente alle condizioni della sua caviglia: ne parleranno ancora oggi, ma la decisione definitiva verrà presa soltanto domani. E partire dalla panchina è una possibilità. Anche se la concezione di Mazzarri è chiara, come espressa proprio dal tecnico qualche tempo fa: "Se un giocatore non è al meglio, ma è comunque arruolabile, preferisco lanciarlo dal primo minuto: male che vada posso effettuare un cambio. Se invece lo faccio entrare a partita in corso, e poi magari si fa male, i cambi sono diventati due, bruciandomi dunque una possibilità".

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Raffaele Auriemma per il Roma

lunedì 3 gennaio 2011

Lavezzi: "Pronto per il tris


Protagonista, sempre. Soprattutto a San Siro, in particolar modo contro l'inter. Ezequiel Lavezzi è un vero e proprio spauracchio per i nerazzurri, perchè lui contro Zanetti e compagni si esalta e a Milano, città dove fa spesso capolino, riesce sempre a sfoderare grandi prestazioni. Due reti negli ultimi due anni al malcapitato Julio Cesar e tanta voglia di fare tris, ma soprattutto di alzare una volta le braccia al cielo anche al 90', visto che fin qui le sue prodezze sono state inutili ai fini del risultato.

Senza sorriso - Il gol della passata stagione non gli strappò nemmeno un sorriso: il Napoli perse 3-1, con Donadoni che si avviava all'esonero. Quello di un paio di campionati fa, invece, servì almeno a riaprire le speranze degli azzurri nel finale di primo tempo. Il Pocho segnò il 2-1 in maniera memorabile: tacco di Zalayeta, taglio in verticale dell'argentino e pallonetto morbido all'angolino -si legge su "La Gazzetta dello Sport", come evidenzia "Napoli Magazine" -. Lavezzi splendido solista alla Scala del calcio, giovedì sarà chiamato a duettare invece con il Matador Cavani. Lo ha fatto pure ieri in allenamento ed entrambi si sono divertiti come matti ad infilare De Sanctis in tutti i modi.

In forma - Ezequiel è tornato dalle vacanze con un sorriso largo così e senza neppure un etto in più. Si è lasciato alle spalle la distorsione rimediata contro il Palermo, che lo ha costretto a saltare le sfide con Genoa, Steaua e Lecce, ma soprattutto le polemiche per la rissa seguita a un incidente stradale nella quale è stato tirato in ballo a vario titolo. A Buenos Aires, Lavezzi si è rigenerato. Fisicamente e moralmente. Il dottor D'Andrea, inviato in Argentina dal Napoli, ha certificato la guarigione della sua caviglia destra, l'affetto del suo figlioletto Thomas lo ha invece rasserenato sotto l'aspetto psicologico. In più, il primo Natale in compagnia della nuova fiamma, Yanina Screpante, ha provveduto a regalargli ulteriore serenità.

Astinenza - Adesso, non gli resta che tornare a fare gol, cosa che non gli riesce da ll'ultimo secondo di Cagliari-Napoli del 10 novembre. "Sono pronto, mi sento bene", ha detto ieri ai tantissimi tifosi assiepati fuori dal centro sportivo di Castelvolturno, che lo hanno atteso a lungo per foto e autografi di rito. Due mesi di astinenza sono troppi e il Pocho vuole finire questo lungo digiuno -si legge su "La Gazzetta dello Sport", come evidenzia "Napoli Magazine" - . Senza di lui, il Napoli è riuscito a vincere tre gare consecutive, ma il numero di occasioni prodotte dalla squadra è stato decisamente inferiore al solito. Segno tangibile dell'importanza che l'argentino riveste nello sviluppo della manovra offensiva voluta da Mazzarri. Perchè nel Napoli dei "titolarissimi", Lavezzi è indispensabile. Protagonista, sempre.

Rosa Petrazzuolo

Fonte
Napoli Magazine

sabato 1 gennaio 2011

Lavezzi: Napoli, sto bene


NAPOLI - E mentre i motori già rombano sulla pista, l'Italia si sta riavvicinando; e mentre il sole picchia forte e un po' immalinconisce lasciarlo lì, a Baires, Napoli ricompare, prepotentemente, nei lampi abbaglianti di quello scugnizzo che infiamma. E mentre a Castelvolturno giunge l'eco del mercato, le soffiate su Inler e su una chiacchierata esplorativa per uno scambio con Pazienza (in comproprietà) e un pacco di euro (12 milioni) per Inler, rispunta la vocina di Lavezzi: ' Io sono felice a Napoli '. Tutto il mondo è paese e l'Argentina che va incontro al san Silvestro, prima di tuffarsi nel nuovo anno, vuole pillole di pocho senza veli che - su Espn107,9.fm - servono a mezzodì. ' Io a Napoli sto bene e sono felice. Devo dire la verità: all'inizio, quando sono arrivato, mi ha aiutato molto el pampa Sosa. Ora, però, parlo la lingua discretamente bene, conosco qualche parolina in dialetto, ascolto musica e canto, apprezzo i cori per me '.

IO & LO SCUDETTO - La festa è finita ma, per lanciarsi incontro all'Inter e alla Juventus, il buen retiro con mammà s'è consumato tra ripetute ed esercizi vari, consigliati sin dentro casa dal dottor D'Andrea, in un tour de force stronca luoghi comuni, con la voglia matta di ricominciare, e bene. ' Stiamo facendo uno splendido campionato, perchè ritrovarsi a tre punti dal Milan capolista è un risultato serio. Il torneo è equilibrato, le differenze si sono assottigliate e noi intendiamo continuare a vivere questo momento di grazia. Stiamo facendo bene e non vogliamo fermarci. Ci siamo resi conto, da un po', che contro il Napoli è difficile giocare e che, chiunque, viene a sfidarci con cautela. Ci temono e dunque organizzano molto la loro fase difensiva '.

IO & DIEGO - L'epicentro dei pensieri è l'aeroporto di Ezeiza e nell'etere - inevitabilmente - spuntano i paragoni, i confronti, e, manco a dirlo, l'ombra di Diego, che il pocho allontana da sè con indiscutibile umiltà: ' Io sono amato a Napoli e di questo sono grato alla gente. E' vero, è anche difficile uscire, perchè l'affetto è enorme. Ma non posso che essere soddisfatto di tutte le attenzioni cui mi fanno cenno. Però, onestamente, è impossibile fare comparazioni con Maradona. Lui è tanto, è troppo. Non regge alcun tipo di raffronto ' .

IO & IL GOSSIP - E' ( ormai) l'ultimo del 2010 e dall'aereo si può lanciare qualsiasi cosa, inutile o dannosa che sia: l'anno del Napoli, l'anno del pocho, quella mistura magica che fa secondo posto ed Europa League, comprende, però, anche il gossip, e una denuncia per rissa rimediata proprio prima di rientrare in Patria: ' Tempo fa sono apparse in giro delle foto con signorine poco vestite, ma erano fotomontaggi. E per quanto riguarda la vicenda della querela, sono tranquillo: un mio amico stava litigando, dopo un incidente, io sono intervenuto per far da paciere. Non è successo nulla, non c'è da temere. Anche la società è al corrente ' .

IO & DE LAURENTIS - Natale in Europa Leaugue, Natale in zona Champions, Natale che profuma di scudetto: a Natale, stavolta, sono tutti più buoni, e la pace con De Laurentiis, siglata con il rinnovo proprio un anno fa, rappresenta il collante per una unione solida: ' I miei rapporti con il presidente sono ottimi. Se un giorno dovessi andare via? Io sogno solo di fare tanti gol con il Napoli e di vincere. E' chiaro che ognuno spera sempre in una grandissima: se dovesse accadere, vivrei tutto con professionalità. Ma io qui sto bene '

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Lavezzi: "Non ho aggredito nessuno"


NAPOLI - La notizia più bella dell’ultimo giorno del 2010 è la seguente: Ezequiel Lavezzi è guarito ed è pronto a tornare in campo con l’Inter. «Sì, sto viaggiando verso Baires e poi m’imbarcherò per l’Italia».

Dove l'aspetta la sfida più bella della sua carriera: la consacrazione. Il 2011 può essere l’anno del Napoli ma anche quello del Pocho: fondamentale, geniale, micidiale. E dunque, imprescindibile per i sogni (Champions o scudetto, bisogna attendere). La voce, registrata ai microfoni dell’emittente radiofonica di Buenos Aires, espn1079.fm, è rilassata, serena, natalizia; il Pocho ride e scherza. Si racconta dal sedile posteriore di un’automobile accanto al dottor Enrico D’Andrea, l’uomo dello staff medico del Napoli che dal 26 dicembre lo ha seguito nel percorso riabilitativo andato in scena a Rosario, la città sua e anche la culla di Tomas, suo figlio.

Il Pocho ha trascorso le vacanze a casa, nella provincia di Santa Fe, tra gli affetti familiari e il campo del Coronel Aguirre, il primo club della sua carriera - anche tatuato sul braccio - di cui è presidente il fratello, Diego.

Un ospite gradito, Eze: al centro del campo che fa da padrino alla presentazione della squadra in vista del nuovo campionato. Il ragazzino diventato uomo che torna nella terra delle radici, Villa Gobernador Galvez; che si divide tra il calcio e i bimbi dell’Ansur, l’ente benefico per l’infanzia da lui stesso creato e sostenuto. Beneficenza, allenamenti e terapie: D’Andrea lo ha seguito passo passo, ne ha trattato la caviglia destra gonfia come un melone dopo la partita con il Palermo e lo ha rimesso in sesto in vista dell’Inter.

Lavezzi ha seguito un programma fatto anche di doppie sedute (mercoledì, l’ultima) e poi è partito per Ezeiza: destinazione Roma. Oggi, poi, la rotta sarà Fiumicino-Napoli-Castelvolturno, dove nel pomeriggio lavorerà insieme con gli altri sudamericani appena rientrati. E allora, la prima parte del viaggio e l’intervista radiofonica. «Sono pronto a tornare in campo: ci aspettano due partite difficili». Con Inter e Juve.

Sapore di altri tempi: lui, ormai, è l’idolo. «Il paragone con Maradona, però, non regge, non scherziamo, ma spero di ricambiare sempre e aiutare il Napoli a vincere». Gli chiedono di cantare qualche canzone dedicatagli dai tifosi: «No, per carità». E poi di una serie di fotografie pubblicate dai giornali scandalistici argentini con una signorina molto avvenente: «Macché, ero da solo. È un fotomontaggio!». Ride, il Pocho. Si diverte.

Eccetto quando il mirino si sposta su due argomenti: «Siamo al secondo posto, sì, e ovviamente cominciamo a fare più paura: gli avversari ci affrontano con maggiore concentrazione e attenzione difensiva. Finora siamo andati molto bene, sono felice, ma vogliamo continuare così: il campionato è livellato, c’è maggiore equilibrio tra le grandissime e le squadre come il Napoli e la Lazio. Non dobbiamo fermarci».

Poi, il mercato: «Il mio rapporto con De Laurentiis è ottimo, il passato è passato: a Napoli sono felice, ma è logico che se mi dovessero vendere accetterei da professionista. Il mio sogno è vincere in azzurro, ma un giorno, se dovrò cambiare, sogno una grande. Magari della Liga».

Finale dedicato alla denuncia per aggressione: «Sono sereno perché non ho fatto nulla. Non è accaduto nulla: un mio amico ha avuto una discussione e io sono intervenuto per calmare gli animi, tutto qua. Il club è tranquillo e lo sono anche io: si chiarirà tutto, ho la coscienza a posto».

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Applausi per Lavezzi e Cavani


Gruppo al completo a Castelvolturno. Sono rientrati - come da programma - tutti i sudamericani e si sono subito allenati. Applausi per Ezequiel Lavezzi ed Edinson Cavani, acclamati da un centinaio di tifosi all'esterno del centro tecnico. Domani doppia seduta di allenamento.

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Napoli, tutti al lavoro per l'Inter. Lavezzi ok


NAPOLI - Riparte fra i sorrisi la stagione del Napoli di Mazzarri. Dopo la pausa natalizia, infatti, la squadra partenopea è tornata in campo a Castel Volturno per preparare al meglio la prima, difficilissima sfida del 2011 contro l'Inter targata Leonardo a San Siro. Due sedute di allenamento. La prima in mattinata, la seconda alle 15 del pomeriggio. A disposizione di mister Mazzarri c'era la rosa al gran completo. Gli italiani e Marek Hamsik, del resto, sono tornati a disposizione già dal 28 dicembre mentre i sudamericani hanno raggiunto il centro sportivo due giorni dopo.

LAVEZZI RECUPERATO - In campo si sono visti tanti sorrisi e buon umore, figli di una stagione fin qui più che positiva sia in campionato che in Europa League. Mazzarri alla ripresa del campionato potrà contare anche su Lavezzi, pienamente recuperato dalla distorsione alla caviglia destra rimediata contro il Palermo in campionato. L'attaccante argentino è pronto e ha corso con grande disinvoltura sulla sabbia senza accusare alcun tipo di problema.

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