domenica 22 maggio 2011

Lavezzi:"Mazzarri e' un grande: resti con noi"


Il segnale da Mazzarri è arrivato. Quello che De Laurentiis probabilmente attendeva dopo due mesi di tensioni. L’allenatore ha riflettuto ed è pronto a restare alla guida del Napoli nel rispetto del contratto e del progetto concordati un anno fa con il presidente. Che ieri a Milano, a margine dell’assemblea di Lega, ha fatto presente ad alcuni colleghi quanto efficace sia la sua linea sulla questione Mazzarri: mai un cedimento, fin dal primo momento il produttore ha evidenziato che sarebbe stato rispettato l’accordo siglato fino al 2013. Viene interpretato positivamente il segnale del tecnico, che ha deciso di essere il perno del progetto-Napoli anche nella prossima stagione. La verifica Prima delle vacanze, Mazzarri sarà convocato dallo staff dirigenziale per una riunione operativa: bisogna preparare la prossima stagione, parlando di tutto, dal mercato alla sede del ritiro precampionato ancora non scelta. Ma De Laurentiis chiederà un chiarimento al tecnico su quanto è accaduto in questi mesi (si vocifera di un incontro oggi, a Napoli o Torino, dove gli azzurri sbarcano stasera per la partita contro la Juve): vuole capire perché, a un certo punto, lui abbia manifestato al direttore generale Fassone e al direttore sportivo Bigon perplessità sulla prosecuzione del rapporto. Una necessaria verifica prima che cominci la più importante stagione per il Napoli nel post Maradona. De Laurentiis ha inviato un messaggio chiaro sei giorni fa: «C’è un progetto da portare avanti e migliorare, qui non c’è spazio per chi ha interessi personali». E per Mazzarri, da quanto si è percepito in queste ore, l’unico interesse resterebbe il Napoli al di là degli aspetti contrattuali. Sbagliato sarebbe collegare questa scelta decisioni di Juve e Roma, che hanno puntato su altri allenatori. La squadra Non serviva la cena nel ristorante del porto di Pozzuoli per avere la conferma del saldo rapporto tra l’allenatore e i giocatori. Aronica, alle dipendenze di Mazzarri già alla Reggina, lo ha esaltato ai microfoni di Radio Marte: «È un motivatore, un trascinatore, a volte anche un papà. Noi l’abbiamo sempre seguito e con lui abbiamo sempre cercato di ottenere il massimo». Ma le parole forti, quelle che dimostrano anche a De Laurentiis la consistenza del legame tra il tecnico e la squadra, sono di Lavezzi, uno dei gioielli napoletani, tra i giocatori che parlano meno. E per questo i suoi messaggi hanno particolare valore. Intervistato ieri sera dall’emittente argentina «Espn Radio Rivadavia», il Pocho ha parlato non soltanto della Coppa America («Il ct Batista mi ha detto che sono tra i trenta convocati ed è già motivo di orgoglio. Se riuscissi ad entrare nel gruppo dei 23, sarei pronto per la grande sfida») ma soprattutto di se stesso e del Napoli. «Siamo arrivati a un livello che da tempo non si registrava qui: la qualificazione in Champions era stata raggiunta per l’ultima volta ventun anni fa. Speriamo, un giorno, di poter vincere la Champions o lo scudetto. Il mio futuro? C’è una richiesta per me. È di mia madre: vorrebbe che tornassi presto a Buenos Aires... Preferisco non parlare del futuro, qui sto bene e non voglio andar via. Dopo si vedrà». Su Mazzarri la posizione di Lavezzi, uno degli uomini forti dello spogliatoio (presto il suo agente Mazzoni si metterà al tavolo con De Laurentiis per studiare un ulteriore prolungamento del contratto con possibile aumento fino a 2,5 milioni), è chiarissima. «Resti o non resti il tecnico, ho un contratto con il club e quindi devo rispettarlo. Però magari restasse: l’allenatore ha fatto moltissimo e queste cose dovrebbero essere tenute in considerazione, per questo credo che debba rimanere». Appena arrivato a Napoli, Mazzarri diede una prova di fiducia a Lavezzi, schierandolo contro il Bologna anche se era rientrato il giorno prima della partita perché aveva smarrito il passaporto a Buenos Aires. «In questi mesi sono cresciuto sotto molti aspetti grazie a quello che sono riuscito a fare con il Napoli, altrimenti sarebbe stato più difficile».

FONTE IL MATTINO