giovedì 27 ottobre 2011

Lavezzi: "Devo segnare di piu'!"




Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni Sky dopo la vittoria al San Paolo contro l'Udinese per 2-0. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Che effetto mi fa segnare al San Paolo dopo un anno? E' molto bello, ma il fatto che non segno qui da un anno la dice lunga, come attaccante devo segnare di più! Io però non mi dispero per questo, cerco di dare il mio contributo e di fare sempre il massimo per la squadra. Questa vittoria dimostra che ci siamo ancora, abbiamo avuto un periodo in cui non siamo riusciti ad ottenere tutti i punti che avremmo voluto, ma stasera siamo riusciti a vincere. Quando segnerò un gol banale? Magari presto!".
"Sono tornato al gol e sono felice". Ezequiel Lavezzi è stato l'uomo del match. Il Pocho ha segnato con l'Udinese la rete che ha aperto la strada del successo. "Sono un attaccante e quando segno sono sempre contento. Io cerco sempre di trovare la rete, so che posso fare meglio sotto porta, ma ciò che spero è riuscire sempre a dare il massimo per la squadra - dichiara Lavezzi sul sito ufficiale del Napoli (foto Cuomo) -. E' una vittoria importante perché abbiamo giocato contro una squadra forte che gioca bene ormai da tempo. Abbiamo fatto il nostro gioco e credo che meritatamente abbiamo battuto l'Udinese concretizzando subito le occasioni avute nel primo tempo".
FONTE
NAPOLIMAGAZINE

Lavezzi spezza il tabu': Udinese k.o.




Il Napoli regala al pubblico del San Paolo un'altra serata magica. Certo, l'Udinese non ha il blasone del Bayern, fermato in Champions League, ma arrivava allo stadio da capolista di campionato. Eppure finisce al tappeto: 2-0, gol di Lavezzi e Maggio nel primo tempo. Il Napoli ha giocato meglio, sfruttando la serata di grazia di uno dei suoi tre tenori: Lavezzi. A segno, e il gol in casa mancava da un anno, e poi ripetutamente vicino alla doppietta. La sostituzione di Cagliari, con polemica annessa, è uno sbiadito ricordo. E Mazzarri, che, incurante del turn over, ha messo in campo la formazione migliore, vede premiata la sua scelta: il suo Napoli è a soli due punti dalla Juve prima in classifica. L'Udinese esce ridimensionata: se da un lato non ci si può legittimamente aspettare che un miracolo tecnico si perpetui, dall'altro un atteggiamento un po' più coraggioso era lecito attenderselo. Una volta andata sotto, sono emersi i limiti in fase di costruzione, amplificati dall'assenza del capocannoniere Di Natale. E così è arrivata la prima sconfitta in questa serie A, e la difesa in una partita ha preso il doppio delle reti subite finora.
 Lavezzi scatenato — Nella prima mezzora c'è tanto Napoli. La squadra di Mazzarri è carica, intensa, galvanizzata dalla possibilità di accorciare la classifica battendo la prima della classe, la sorprendente Udinese di Guidolin, orfana di Di Natale, acciaccato. Al suo posto al centro dell'attacco c'è il napoletano Floro Flores. Ma l'uomo copertina del primo tempo è un altro attaccante: Ezequiel Lavezzi. L'argentino è scatenato: punta in velocità i difensori bianconeri, lasciandoli per strada, e sottoporta è più efficace del solito. Hamsik si vede annullare una rete di testa, solo per questione di centimentri in fuorigioco. La rete dell'1-0 è lo sbocco naturale di quanto si vede: Cavani, che gira molto a largo dalle parti di Handanovic, inventa un assist proprio per Lavezzi, che segna con una volèe degna del miglior Federer. Incrociata, che lascia di stucco l'incolpevole Handanovic. Napoli avanti. E Lavezzi interrompe un lungo digiuno al San Paolo, e prova, ingordo, addirittura a raddoppiare approfittando di un erroraccio di Handanovic, che poi si riscatta e gli nega il raddoppio. Ma il Napoli gioca bene, non cerca ghirighori inutili, ma è lineare ed efficace. L'Udinese è costretta sulla difensiva.
De Sanctis paratutto — Poi, dopo i primi 35' timidi, l'Udinese finalmente si scuote. Quando le viene in mente che può anche provare a giocarsela, senza per forza limitarsi al contenimento. Floro Flores si fa invece venire in mente la pazza idea di un gol da fenomeno, una'acrobazia da fotografia, ma De Sanctis ha altri progetti: i flash se li prende tutti per sè, quando si distende e smanaccia in angolo. Il portiere azzurro, che contro l'Irlanda del Nord ha ritrovato il campo in Nazionale e contro il Bayern ha parato un rigore a Gomez, conferma lo straordinario momento di forma, parando un altro insidioso tiro di Asamoah.
Maggio raddoppia — E sul finale di tempo arriva il raddoppio del Napoli, nel momento migliore dell'Udinese. Schema su punizione: Inler allarga per Dzemaili che centra per Maggio: l'esterno destro decolla e di testa insacca il 2-0 con cui le squadre vanno negli spogliatoi. Il Napoli ha la partita in mano.
Napoli in controllo — La ripresa è la fotocopia rovesciata del primo tempo. Nel senso che adesso il possesso palla è tutto dell'Udinese, con il Napoli che si affida delle ripartenze, forte però del doppio vantaggio. La squadra friulana ha tante buone intenzioni, ma quando si arriva al dunque non punge e De Sanctis non ha particolari grattacapi. Il Napoli tiene il ritmo basso, adesso, ma quando riparte fa male: il solito Lavezzi sfiora il 3-0, che poi Zuniga si divora addirittura, non sfruttando uno svarione di Benatia. Ma il Napoli va avanti sino al 94' senza rischiare nulla, con il pilota automatico inserito. Basta e avanza per far perdere il primato in classifica a questa Udinese.

FONTE
NAPOLIMAGAZINE

venerdì 14 ottobre 2011

Napoli, Lavezzi fa la danza del gol




Ezequiel Lavezzi che vive un piccolo paradosso. Nonostante sia adorato dai tifosi e la sua indispensabilità nella squadra è certificata, il Pocho non riesce a segnare tutti i gol che vorrebbe, ed anzi in casa al San Paolo non va a segno in campionato da quasi un anno. L’ultimo gol dell’argentino fu in occasione di Napoli-Milan 1-2: era il 25 ottobre del 2010. Poi alcuni gol fuori casa (con Brescia, Liverpool, Cagliari, Bari, Parma e Cesena). Una sola parentesi col gol in casa, al San Paolo ma in Coppa Italia: era il 18 gennaio del 2011 e gli azzurri vinsero col Bologna 2-1 e a segno andò anche Lavezzi. Un Pocho che al San Paolo certi discorsi li ha lasciati a metà: però in trasferta l’argentino i gol li fa. La doppia cifra è ancora da firmare, ma il suo gioco imprevedibile e i suoi assist a profusione lo rendono un giocatore indispensabile per gli azzurri. «Per me un assist vale come un gol, e restare senza segnare non mi crea problemi», ha detto Lavezzi recentemente. È sicuramente vero, ma la gente del San Paolo vuole gioire col suo idolo, e domani sera ci sarà un’altra chance per rompere quello che sta diventando un vero e proprio tabù.
FONTE
ROMA

giovedì 6 ottobre 2011

L'agente di Lavezzi: "La clausola non conta, il Pocho e' felice di stare a Napoli, lo sanno tutti"








A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Alejandro Mazzoni, procuratore di Lavezzi e Campagnaro. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Lavezzi è lo stesso calciatore di sempre. Il calcio è così, ogni tanto le cose vanno bene e a volte vanno male. Credo che il Pocho si stia comportando benissimo durante questo inizio di stagione. Contro il Villarreal ha disputato i primi 25’ in maniera fantastica. Non è ancora al 100% della forma fisica ottimale, ma mentalmente sta bene e si è ben inserito in una squadra che è diventata forte. Ci sono tanti calciatori nel Napoli di grande livello. Sono anche il procuratore di Campagnaro che sta disputando una stagione spettacolare. Mi sta piacendo anche tanto Gargano per cui credo che il Napoli sia diventato davvero forte. Credo che tutti i calciatori, compiuti i 26 anni, comincino a dare il meglio di sè. Il Pocho quindi, ha raggiunto una certa maturazione. Lavezzi è sereno e credo che il Napoli abbia tutte le carte in regola per disputare una stagione importante. Non parlo di scudetto perché dopo poche partite disputate mi sembra prematuro. La stagione è lunga, possono capitare degli infortuni però oggi il Napoli èforte anche a livello Europeo. La clausola di Lavezzi? Quella clausola non la inserì Marino, parlammo direttamente con il vecchio presidente azzurro. De Laurentiis ritiene sbagliata questa politica ma, nel caso fosse arrivata un’offerta pari alla clausola, allora ne avremmo parlato e avremmo deciso di comune accordo. Anche perché non è detto che di fronte ad un'offerta, il Pocho avrebbe accettatoCancellare questa clausola? Sento spesso il presidente De Laurentiis e mai mi ha chiesto di eliminare la clausola. Il patron azzurro sa come gestire le situazioni e non credo si disperi per questa clausola inserita nel contratto del mio assistito. Se lo Zenit è interessato a Lavezzi? Credo che quest’estate lo Zenit abbia presentato un’offerta direttamente al Napoli che invece non voleva assolutamente privarsi del Pocho. Lavezzi sta benissimo a Napoli e questo lo sanno tutti anche perché credo lo dimostri sempre, ma il calcio è come la vita e quindi non si può prevedere nulla. Credo che il Pocho dimostri in campo quello che sente per Napoli così come la città dimostra sempre il suo affetto nei confronti del mio assistito. Ad oggi posso dire che Lavezzi resterà in azzurropoi in futuro è possibile che il Pocho vada a giocare altrove perché nella vita tutto è possibile. Lavezzi conosce il carattere dei napoletani ed ha imparato ad accettarlo. Spesso va a Milano perché lì si può muovere con più tranquillità, ma questo c’entra con la sua vita privata, non con il gioco del calcio. Il Pocho è tranquillo anche dopo la mancata convocazione dell’Argentina perché la società si trova in un processo di cambiamento poiché durante l’anno la Nazionale ha già sostituito tre allenatori. Credo che Campagnaro sia uno dei difensori più forti in Italia. Ma bisogna rispettare anche il parere di Prandelli che evidentemente non lo vede ben inserito in un contesto di gruppo già formato. Fernandez e Fideleff sono due giovani di prospettiva. Il Napoli cerca di costruire una squadra forte nel tempo per cui necessita di questi giocatori giovani, quali Chavez. Quest’ultimo poi, ha bisogno di adattarsi al calcio italiano. La qualità tecnica di Fideleff, Fernandez e Chavez è indiscussa poi sarà il campo a parlare per loro, ma sono certo che con Mazzarri saprà far maturare anche questi giovani”.

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Il tatuatore di Lavezzi: "Non vede l'ora di vincere col Napoli per tatuare, magari, uno scudetto!"




A Radio Crc nella trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Gaetano Mingione, tatuatore di Lavezzi. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": “Il Pocho ha sicuramente più di 23 tatuaggi, attualmente ne avrà 40 o 50. Quasi tutti i tatuaggi del Pocho li ho dipinti io sul suo corpo. Tutti quindi tranne la pistola, il tribale che ha sul braccio, poi coperto, e il simbolo della sua prima squadra. L’ultimo tatuaggio in ordine di apparizione è la stella tatuata sul fianco e dedicata a Janina, la sua ragazza. Il Poco vuole immortalare ogni evento della sua vita, infatti non vede l’ora di vincere qualcosa col Napoli per tatuare magari uno scudetto. Lavezzi è molto legato a Thomas, suo figlio. È quello infatti il tatuaggio a cui tiene di più. Nei momenti peggiori della sua vita o in quelli più esaltanti, ama farsi dipingere il corpo per immortalarli”.
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Lavezzi: "Provo a fare piu' gol"




NAPOLI - Quanto sia maturato, professionalmente ed umanamente, se ne sono accorti anche i tifosi del Napoli, oltre ai compagni di squadra, Mazzarri, gli avversari. Lavezzi ha trovato l'autostima giusta e la convinzione di poter fare da leader in questo gruppo dove sudamericani ed italiani hanno raggiunto una sintonia straordinaria. Se a San Siro cantavano 'Pocho-Pocho' al momento della sostituzione è stato perchè avevano apprezzato la tenacia con cui l'attaccante di Villa Gobernador Galvez si era battuto contro Zanetti, Samuel e Cambiasso, suoi connazionali. Non solo, Lavezzi aveva anche fornito l'assist a Maggio per il gol del due a zero. Il secondo consecutivo dopo quello regalato ad Hamsik con il Villarreal. Ed aveva allungato spesso la squadra ad ogni ripartenza. Insomma, un elemento fondamente in quel tre a zero già passato alla storia per aver sfatato un tabù che resisteva da diciassette anni.
Assist, rigori procurati, dribbling ubriacanti e devastanti. Questo è oggi Ezequiel Lavezzi, un attaccante che a ventisei anni si trova nel pieno della consacrazione tecnica. E' da questo momento in poi che i calciatori sprigionano in pieno le loro qualità tecniche . 'Io a vita nel Napoli? Non si può dire. Specie nel calcio, nessuno può prevedere cosa accadrà in futuro ' . I napoletani ne hanno apprezzato anche la sincerità. Il Pocho non sa mentire. Oggi si sente più che coinvolto nel progetto Napoli. Si sente parte integrante. E farà di tutto per trascinare la squadra sempre più su in campionato ed avanti in Champions League. Ma domani, chissà. Perchè mentire, poi? Perchè pregiudicarsi il futuro impegnandosi con dichiarazioni non sincere? Dopo sei campionati disputati con la stessa maglia è legittimo aspirare a qualcosa di diverso, scoprire nuove realtà, cercare anche di guadagnare di più. I tifosi hanno capito e giustificato. Per loro, resta sempre il Pocho, un giocatore che fin dal primo momento ha sposato la causa e mostrato senso di appartenenza.
IL CALCIATORE - Anche lui sa che un attaccante viene valutato in base ai gol che realizza. Lavezzi non ne fa tanti. Mai arrivato in doppia cifra da quando gioca nel Napoli: 8 al primo anno; 7 al secondo; 8 al terzo; 8 nella passata stagione. Eppure non se ne crea un problema. 'Mandare in gol un compagno è altrettanto gratificante. Purchè vinca la squadra. Proverò a segnare qualche rete in più' , disse alla vigilia della sfida con il Villarreal di Pepito Rossi e Nillmar, quest'ultimo costretto ad un lungo stop per infortunio. Ma Lavezzi di gol ne ha già segnato uno. A Cesena. Di astuzia e rapidità. Poi ha disputato una gran partita a Manchester (sfiorando la marcatura). Quindi ha sfiancato la difesa del Milan tramortita dalla tripletta di Cavani. Inoltre ha fornito un assist decisivo e procurato un rigore contro il Villarreal. Infine, il secondo servizio vincente con l'Inter. Tutto questo trascinandosi un fastidioso malessere al calcagno destro. Per questo, la sosta servirà per farlo guarire. Ieri gli è stato risparmiato il campo. Solo piscina. E non calzerà scarpette da gioco fino all'inizio della settimana prossima. Fa niente che ha dovuto saltare la Nazionale. Anzi, gli ha trasmesso solo la carica per fare ancora meglio con il Napoli.
L'UOMO - Ha trovato stabilità anche nei sentimenti. Va a gonfie vele il rapporto con Yanina Screpante, architetto e modella. E con il piccolo Tomas, 5 anni, c'è possibilità di vederlo e coccolarlo seppure a periodi. Oggi Lavezzi fa sognare i napoletani che l'hanno visto maturare e diventare un giocatore determinante sotto i loro occhi. Lo vedono come un proprio figlio e i figli sono (e resterenno), 'piezze ‘e core' , diceva Eduardo De Filippo.
FONTE
CORRIERE DELLO SPORT

lunedì 3 ottobre 2011

Tutto su Lavezzi stasera a Sky



Il procuratore, Mazzoni, in studio per raccontarci i suoi segreti. E poi un servizio sulla sua Napoli, luoghi e persone che l'hanno adottato. È il mondo di Lavezzi ad essere protagonista questa sera a "È sempre Calciomercato": si parlerà naturalmente anche degli altri temi che il campionato ha lasciato, delle panchine che scottano (Ballardini a Bologna, Malesani sotto esame a Genova), di qualche indiscrezione di mercato. Appuntamento alle 23 su Sky Sport 1... Gianluca Di Marzio.

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NAPOLIMAGAZINE

sabato 1 ottobre 2011

Lavezzi: "Sto bene, e' presto per parlare di scudetto"




Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli ed uomo partita Sky, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del trionfo sull'Inter. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "E' stata una grande vittoria! Lo scudetto? Siamo contenti per il risultato, ma e' solo una partita. Dobbiamo continuare così. Siamo consapevoli che stiamo crescendo. Come sta il mio tallone? Sto bene, sto bene". Il Pocho su Twitter ha aggiunto: "3-0, vittoria meritata contro una grandissima squadra, adesso godiamo! Forza Napoli!".
FONTE
NAPOLIMAGAZINE